Come poteva mancare lui? Il supereroe dei monopoli di stato, diretto responsabile delle malattie cardiovascolari che ci affliggeranno da vecchi (visto che fra tutti si fuma come orsi della steppa), e di una presunta patologia medica detta disfunzione erettile giovanile che invece potrebbe affliggerci un po’ più presto.
Riservato e schivo per natura, grande lavoratore (è economo di contrada da ormai tre mandati e si avvia ad intraprendere il quarto), è uno dei più grandi fallimenti di sua maestà Riccardo.
Pando infatti –come Cianuro- a differenza di tutti noi, è l’unico che non va a giro per città propagandando i famigerati versi dell’altro. In pratica vorrebbe fare il serio.
E questo gli vale lo sdegno e lo scherno di diversi di noi, oltre che renderlo oggetto di alcuni – e sono solo alcuni – “versi”, cominciando dagli appellativi: Pando (da pandorino, infant.) è classico, ma poi ci sono varie altre sfaccettature come ad esempio, gli accrescitivi o simili come: Pandone o Teone da cui Partenone. I metaforici, come ad esempio Pytheos. Gli assonanti o semantici come ad esempio tutte quelle parole dell’italico lessico che hanno desinenza in “ello”: Battello, Martello, ecc… (su quest’ultima categoria è il Prof. Granai a tirare le fila delle sempre nuove categorie linguistiche).
Si ha ricordo di un solo verso fatto da Pando, e fu in occasione del Palio del 2005 fuori dal Duomo. E buttò in terra 6 persone.
Possiede e gestisce insieme alla mamma Serena la Tabaccheria a cui sopra alludevo, vero e proprio punto di ritrovo per un rione intero. Gli piace organizzare, fare e disfare, anche se ora la vita del fidanzato ad hoc ce lo ha tolto un po’ dal quotidiano.
Folle di mensanabasket, ha avuto il cuore di andare a Tel-Aviv dietro agli amati biancoverdi. Si conserva una foto epica del nostro, (DA SOLO) spiaggiato su un gradone del settore ospiti del palazzetto di Tel-Aviv, uso foca monaca (ovviamente all’urlo di “LA MESAAANA! LA MESAAANA! OLE’OLE’OLEEEE’!).
Ma aldilà delle brevi e simpatiche insolenze bisogna ribadire il ruolo di Matteo nel gruppo: è un grafico, esperto di internet, organizzatore di mari e montagne varie, cuciniere, rizzatore di serate (v. La Villa, Capannina e via discorrendo), e chi più ne ha più ne metta.
E’, per capirsi, tutto quello che non è Cianuro.
A parte... sapete che?… Sta dimagrendo… i versi un l’ha mai fatti… è un po’ rinciuccè con la signora… Non sarà mica stato Cianurizzato, magari inavvertitamente, nottetempo?
Riservato e schivo per natura, grande lavoratore (è economo di contrada da ormai tre mandati e si avvia ad intraprendere il quarto), è uno dei più grandi fallimenti di sua maestà Riccardo.
Pando infatti –come Cianuro- a differenza di tutti noi, è l’unico che non va a giro per città propagandando i famigerati versi dell’altro. In pratica vorrebbe fare il serio.
E questo gli vale lo sdegno e lo scherno di diversi di noi, oltre che renderlo oggetto di alcuni – e sono solo alcuni – “versi”, cominciando dagli appellativi: Pando (da pandorino, infant.) è classico, ma poi ci sono varie altre sfaccettature come ad esempio, gli accrescitivi o simili come: Pandone o Teone da cui Partenone. I metaforici, come ad esempio Pytheos. Gli assonanti o semantici come ad esempio tutte quelle parole dell’italico lessico che hanno desinenza in “ello”: Battello, Martello, ecc… (su quest’ultima categoria è il Prof. Granai a tirare le fila delle sempre nuove categorie linguistiche).
Si ha ricordo di un solo verso fatto da Pando, e fu in occasione del Palio del 2005 fuori dal Duomo. E buttò in terra 6 persone.
Possiede e gestisce insieme alla mamma Serena la Tabaccheria a cui sopra alludevo, vero e proprio punto di ritrovo per un rione intero. Gli piace organizzare, fare e disfare, anche se ora la vita del fidanzato ad hoc ce lo ha tolto un po’ dal quotidiano.
Folle di mensanabasket, ha avuto il cuore di andare a Tel-Aviv dietro agli amati biancoverdi. Si conserva una foto epica del nostro, (DA SOLO) spiaggiato su un gradone del settore ospiti del palazzetto di Tel-Aviv, uso foca monaca (ovviamente all’urlo di “LA MESAAANA! LA MESAAANA! OLE’OLE’OLEEEE’!).
Ma aldilà delle brevi e simpatiche insolenze bisogna ribadire il ruolo di Matteo nel gruppo: è un grafico, esperto di internet, organizzatore di mari e montagne varie, cuciniere, rizzatore di serate (v. La Villa, Capannina e via discorrendo), e chi più ne ha più ne metta.
E’, per capirsi, tutto quello che non è Cianuro.
A parte... sapete che?… Sta dimagrendo… i versi un l’ha mai fatti… è un po’ rinciuccè con la signora… Non sarà mica stato Cianurizzato, magari inavvertitamente, nottetempo?
Mah… Fate vobis...
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