giovedì 4 ottobre 2007

CHI SIAMO? MATTEO CASTELLI, "PANDORINO"


Come poteva mancare lui? Il supereroe dei monopoli di stato, diretto responsabile delle malattie cardiovascolari che ci affliggeranno da vecchi (visto che fra tutti si fuma come orsi della steppa), e di una presunta patologia medica detta disfunzione erettile giovanile che invece potrebbe affliggerci un po’ più presto.

Riservato e schivo per natura, grande lavoratore (è economo di contrada da ormai tre mandati e si avvia ad intraprendere il quarto), è uno dei più grandi fallimenti di sua maestà Riccardo.
Pando infatti –come Cianuro- a differenza di tutti noi, è l’unico che non va a giro per città propagandando i famigerati versi dell’altro. In pratica vorrebbe fare il serio.
E questo gli vale lo sdegno e lo scherno di diversi di noi, oltre che renderlo oggetto di alcuni – e sono solo alcuni – “versi”, cominciando dagli appellativi: Pando (da pandorino, infant.) è classico, ma poi ci sono varie altre sfaccettature come ad esempio, gli accrescitivi o simili come: Pandone o Teone da cui Partenone. I metaforici, come ad esempio Pytheos. Gli assonanti o semantici come ad esempio tutte quelle parole dell’italico lessico che hanno desinenza in ello: Battello, Martello, ecc… (su quest’ultima categoria è il Prof. Granai a tirare le fila delle sempre nuove categorie linguistiche).
Si ha ricordo di un solo verso fatto da Pando, e fu in occasione del Palio del 2005 fuori dal Duomo. E buttò in terra 6 persone.

Possiede e gestisce insieme alla mamma Serena la Tabaccheria a cui sopra alludevo, vero e proprio punto di ritrovo per un rione intero. Gli piace organizzare, fare e disfare, anche se ora la vita del fidanzato ad hoc ce lo ha tolto un po’ dal quotidiano.

Folle di mensanabasket, ha avuto il cuore di andare a Tel-Aviv dietro agli amati biancoverdi. Si conserva una foto epica del nostro, (DA SOLO) spiaggiato su un gradone del settore ospiti del palazzetto di Tel-Aviv, uso foca monaca (ovviamente all’urlo di “LA MESAAANA! LA MESAAANA! OLE’OLE’OLEEEE’!).

Ma aldilà delle brevi e simpatiche insolenze bisogna ribadire il ruolo di Matteo nel gruppo: è un grafico, esperto di internet, organizzatore di mari e montagne varie, cuciniere, rizzatore di serate (v. La Villa, Capannina e via discorrendo), e chi più ne ha più ne metta.
E’, per capirsi, tutto quello che non è Cianuro.
A parte... sapete che?… Sta dimagrendo… i versi un l’ha mai fatti… è un po’ rinciuccè con la signora… Non sarà mica stato Cianurizzato, magari inavvertitamente, nottetempo?
Mah… Fate vobis...

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